I°Convegno Nazionale R.L.S. Università ed Enti di Ricerca

Perugia, 11-12 ottobre 2001
Aula Magna della Facoltà di Agraria
Università degli Studi di Perugia


Documento conclusivo


Nei giorni 11 e 12 ottobre 2001. si è svolto presso l’Università degli Studi di Perugia il I° Convegno Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle Università e degli Enti di Ricerca dal titolo: ”R.L.S. quale ruolo? Propositivo, interlocutorio, partecipativo”.
  Il Convegno è stato utile ad iniziare un cammino di confronto necessario a rafforzare il ruolo di una componente determinante e bene identificata dalla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Le esperienze maturate attraverso la natura multidisciplinare e multiprofessionale delle attività svolte, in un settore così importante della Pubblica Amministrazione, hanno vivacizzato il dibattito ed hanno altresì evidenziato la necessità di un impegno corale e congiunto, allo scopo di mettere in atto una efficace politica di prevenzione sul posto di lavoro. E’ questo un  obiettivo strategico che le Università e gli Enti di ricerca devono perseguire, al pari di quello della qualità dell’attività didattica e della ricerca scientifica, con una conseguente ed evidente ricaduta sulla qualità di vita di tutti coloro che in essi svolgono la propria attività professionale e/o di studio.
Nel corso del dibattito, seppure limitato dal breve tempo a disposizione rimasto dopo gli interventi dei numerosi e qualificati relatori, è emersa la necessità di uniformare in ambito nazionale, le modalità operative e gli strumenti, a disposizione degli R.L.S., tesi al raggiungimento dei seguenti obbiettivi:

a) Tempo.
Il D.Lgs. 626/'94 prevede il tempo come fattore non determinato in limiti massimi, ma spiega invece che le assenze degli RLS, impegnati negli specifici compiti, debbano essere compensate da una organizzazione del lavoro all’interno delle strutture di appartenenza.  L'accordo quadro ARAN/OO.SS. ha previsto il limite minimo delle 40 ore come tempo necessario per far fronte agli adempimenti indispensabili, come un "minimo vitale", all’espletamento dei compiti previsti.
A tale  proposito sono emersi alcuni interrogativi:
 

  • E' possibile stabilire a priori le necessità di tempo per far fronte agli adempimenti indispensabili ?
  • In questa fase transitoria in cui le strutture non sono ancora a regime, quanto ad obblighi di Legge in tema di sicurezza, è utile procedere alla definizione di un impegno orario che potrebbe essere in alcuni casi insufficiente ed in altri, al limite, eccedente?
  • La debolezza contrattuale che si verifica in alcune sedi, contribuirebbe ad aggravare situazioni già carenti e quindi a portare ulteriore disparità, in un campo in cui poco vi è da contrattare mentre molto vi è da intervenire?


Si ritiene necessario in questa prima fase acquisire tutte le informazioni possibili relative alle diverse sedi per ottenere un quadro, quanto mai completo, per giungere alla identificazione delle necessità e alla definizione degli interventi.
Possibili soluzioni potrebbero derivare da una ampia discrezionalità affidata alla autonomia e responsabilità degli R.L.S., prevedendo per essi una autocertificazione del tempo, non preventivabile a priori, utilizzato nello svolgimento dei compiti previsti.

b) Formazione
La rapida e costante evoluzione del mondo della ricerca richiede continui aggiornamenti in molteplici settori di interesse.  Le 32 ore previste sono un "minimo" che può essere soltanto utile ad iniziare il cammino formativo del R.L.S., ed è altresì richiesta una conseguente serie di approfondimenti indispensabili per fare fronte al ventaglio di argomenti caratteristici degli ambienti di ricerca. In effetti la formazione degli RLS comporta, come conseguente ricaduta, il miglioramento dell’informazione e cultura della sicurezza per i lavoratori sul luogo di lavoro. Operando in questo modo si accresce in essi la coscienza in tema di sicurezza e si favorisce la maggiore sinergia Datore di Lavoro-Lavoratore, con riscontri positivi per entrambi.

c) Mezzi.
E' chiaro che senza mezzi non potremo venire a capo dei problemi finora segnalati a qualunque livello. L'individuazione di tali mezzi è compito e stimolo delle Amministrazioni, le quali dovranno individuare il percorso per rendere disponibile un capitolo di spesa che consenta la operatività degli RLS. Se non bene organizzate anche le cose che a prima vista sembrano sciocchezze creano notevoli difficoltà, basti pensare ad esempio al costo della spedizione della posta, o a quello per acquistare il semplice materiale di consumo. Va inoltre considerato come provvedere ai vari spostamenti in occasione dei sopralluoghi (in alcuni casi anche notevoli, date le distanze tra le diverse ubicazioni delle varie sedi,) se utilizzare o no il mezzo proprio, se e come disporre di eventuali rimborsi ecc…

L’obiettivo strategico di uniformare in ambito nazionale la gestione della sicurezza, emerso nel corso dei lavori del Convegno, ha dato origine al Coordinamento Nazionale degli R.L.S. delle Università e degli Enti di Ricerca (Co.N.U.E.R. R.L.S.), assegnato all’Ateneo di Perugia.  Il Coordinamento ha il compito di concretizzare le indicazioni emerse dal dibattito Congressuale tese a migliorare e uniformare la gestione della sicurezza, favorendo le esperienze già collaudate e maturate nei vari Atenei ed Enti e il  raggiungimento della migliore efficienza degli interventi con la massima economia di sistema.
Certamente il funzionamento di questo Coordinamento Nazionale e la realizzazione di quanto auspicato, non può prescindere dalla sensibilità e attenzione delle Istituzioni, alle quali esso si rivolge con la certezza di realizzare, nel comune interesse, un proficuo cammino.
Come primo atto sarà comunicata al Presidente della Conferenza dei Rettori, al Ministro della Istruzione della Università e della Ricerca, e al Ministro della Funzione Pubblica la nascita del Coordinamento e le sue finalità, con il preciso scopo di ottenere la giusta visibilità e la conseguente legittimazione.

I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
Università degli Studi di Perugia