Università e valutazione del rischio STRESS da lavoro correlato:

 Risultati pubblicati negli Annali di Igiene Vol. 23: 219-248 (2011)

Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento ci invii una mail all'indirizzo pg626@unipg.it indicando come oggetto: STRESS 2011


Sicurezza negli ambienti di lavoro
(piattaforma contrattuale comparto Università 2006-2009)
Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Art.21 e 22 CCNL 2002-2005
Osservazioni al Testo Unico sulla Sicurezza

DOCUMENTO RIGUARDANTE IL BIOTERRORISMO
Inviato Al Ministro per gli Affari Esteri
PERUGIA 3 dicembre 2002


DOCUMENTO APPROVATO AL II° CONVEGNO NAZIONALE R.L.S.
UNIVERSITA' ED ENTI DI RICERCA
TORINO 22-24 ottobre 2002


Comunicazioni del Co.N.U.E.R. - R.L.S. inviate al:

Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Ministro della Funzione Pubblica









Al Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
Prof. Luciano Modica
Piazza Rondanini, 48
00186 Roma
Perugia, 8 novembre 2001


Chiar.mo Presidente,
nei giorni 11 e 12 ottobre u.s. si è svolto presso l'Università degli Studi di Perugia il I° Convegno Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle Università e degli Enti di Ricerca dal titolo: "R.L.S. quale ruolo? Propositivo, interlocutorio, partecipativo" (Atti sul sito web: http://www.unipg.it/pg626/AttiConvegno/Atti.html). Il Convegno, fortemente voluto e organizzato dagli R.L.S. dell'Ateneo di Perugia, è stato utile ad iniziare un cammino di confronto necessario a rafforzare il ruolo di una componente così importante identificata dalla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro. Le esperienze maturate attraverso la natura multidisciplinare e multiprofessionale delle attività svolte in un settore così importante della pubblica amministrazione hanno vivacizzato il dibattito ed hanno altresì evidenziato la necessità di un impegno corale e congiunto allo scopo di mettere in atto una efficace politica di prevenzione sul posto di lavoro. E' questo un obiettivo strategicamente importante che le Università devono perseguire, al pari di quello della qualità dell'attività didattica e della ricerca scientifica, con una conseguente ed evidente ricaduta sulla qualità di vita di tutti gli appartenenti alla comunità universitaria che in essa svolgono la propria attività professionale e/o di studio. E' appena il caso di evidenziare che le peculiarità relative all'applicazione delle norme in tema di sicurezza in ambito universitario sono state recepite e tradotte in norma dal Decreto Interministeriale 363 del 5-8-1998. L'obiettivo strategico di uniformare in ambito nazionale la gestione della sicurezza emerso nel corso dei lavori del Convegno ha dato origine al Coordinamento Nazionale degli R.L.S. delle Università e degli Enti di Ricerca (Co.N.U.E.R. R.L.S.), assegnato all'Ateneo di Perugia, di cui ci pregiamo informarLa. Il Coordinamento ha il compito di concretizzare le indicazioni, emerse dal dibattito Congressuale, tese a migliorare e uniformare la gestione della sicurezza con notevole risparmio di risorse economiche e umane, favorendo le esperienze già collaudate e maturate nei vari Atenei ed Enti e il raggiungimento della migliore efficienza degli interventi con la massima economia di sistema. Il funzionamento di questo Coordinamento Nazionale e la realizzazione di quanto auspicato non può prescindere dalla Sua sensibilità e attenzione, alla quale ci rivolgiamo con la certezza di iniziare, nel comune interesse, un proficuo cammino.
Con osservanza
RLS Università degli Studi di Perugia
Sede Referente del Coordinamento Nazionale RLS
Università ed Enti di Ricerca

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Al Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
On.le Letizia Moratti
P.le J.F. Kennedy, 20
00144 Roma
Perugia, 8 novembre 2001


Onorevole Ministro,
nei giorni 11 e 12 ottobre u.s. si è svolto presso l'Università degli Studi di Perugia il I° Convegno Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle Università e degli Enti di Ricerca dal titolo: "R.L.S. quale ruolo? Propositivo, interlocutorio, partecipativo" (Atti sul sito web: http://www.unipg.it/pg626/AttiConvegno/Atti.html). Il Convegno, fortemente voluto e organizzato dagli R.L.S. dell'Ateneo di Perugia, è stato utile ad iniziare un cammino di confronto necessario a rafforzare il ruolo di una componente così importante identificata dalla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro. Le esperienze maturate attraverso la natura multidisciplinare e multiprofessionale delle attività svolte in un settore così importante della pubblica amministrazione hanno vivacizzato il dibattito ed hanno altresì evidenziato la necessità di un impegno corale e congiunto allo scopo di mettere in atto una efficace politica di prevenzione sul posto di lavoro. E' questo un obiettivo strategicamente importante che le Università devono perseguire, al pari di quello della qualità dell'attività didattica e della ricerca scientifica, con una conseguente ed evidente ricaduta sulla qualità di vita di tutti gli appartenenti alla comunità universitaria che in essa svolgono la propria attività professionale e/o di studio. E' appena il caso di evidenziare che le peculiarità relative all'applicazione delle norme in tema di sicurezza in ambito universitario sono state recepite e tradotte in norma dal Decreto Interministeriale 363 del 5-8-1998. L'obiettivo strategico di uniformare in ambito nazionale la gestione della sicurezza emerso nel corso dei lavori del Convegno ha dato origine al Coordinamento Nazionale degli R.L.S. delle Università e degli Enti di Ricerca (Co.N.U.E.R. RLS), assegnato all'Ateneo di Perugia, di cui ci pregiamo informarLa. Il Coordinamento ha il compito di concretizzare le indicazioni, emerse dal dibattito Congressuale, tese a migliorare e uniformare la gestione della sicurezza con notevole risparmio di risorse economiche e umane, favorendo le esperienze già collaudate e maturate nei vari Atenei ed Enti e il raggiungimento della migliore efficienza degli interventi con la massima economia di sistema. Il funzionamento di questo Coordinamento Nazionale e la realizzazione di quanto auspicato non può prescindere dalla Sua sensibilità e attenzione, alla quale ci rivolgiamo con la certezza di iniziare, nel comune interesse, un proficuo cammino.
Con osservanza

RLS Università degli Studi di Perugia
Sede Referente del Coordinamento Nazionale RLS
Università ed Enti di Ricerca

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Al Ministro della Funzione Pubblica
On.le Franco Frattini
Corso Vittorio Emanuele II, 116
00187 Roma
Perugia, 8 novembre 2001


Onorevole Ministro,
 nei giorni 11 e 12 ottobre u.s. si è svolto presso l'Università degli Studi di Perugia il I° Convegno Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle Università e degli Enti di Ricerca dal titolo: "R.L.S. quale ruolo? Propositivo, interlocutorio, partecipativo" (Atti sul sito web: http://www.unipg.it/pg626/AttiConvegno/Atti.html). Il Convegno, fortemente voluto e organizzato dagli R.L.S. dell'Ateneo di Perugia, è stato utile ad iniziare un cammino di confronto necessario a rafforzare il ruolo di una componente così importante identificata dalla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro. Le esperienze maturate attraverso la natura multidisciplinare e multiprofessionale delle attività svolte in un settore così importante della pubblica amministrazione hanno vivacizzato il dibattito ed hanno altresì evidenziato la necessità di un impegno corale e congiunto allo scopo di mettere in atto una efficace politica di prevenzione sul posto di lavoro. E' questo un obiettivo strategicamente importante che le Università devono perseguire, al pari di quello della qualità dell'attività didattica e della ricerca scientifica, con una conseguente ed evidente ricaduta sulla qualità di vita di tutti gli appartenenti alla comunità universitaria che in essa svolgono la propria attività professionale e/o di studio. L'obiettivo strategico di uniformare in ambito nazionale la gestione della sicurezza emerso nel corso dei lavori del Convegno ha dato origine al Coordinamento Nazionale degli R.L.S. delle Università e degli Enti di Ricerca (Co.N.U.E.R. R.L.S.), assegnato all'Ateneo di Perugia, di cui ci pregiamo informarLa. Il Coordinamento ha il compito di concretizzare le indicazioni emerse dal dibattito Congressuale tese a migliorare e uniformare la gestione della sicurezza con notevole risparmio di risorse economiche e umane, favorendo le esperienze già collaudate e maturate nei vari Atenei ed Enti e il raggiungimento della migliore efficienza degli interventi con la massima economia di sistema.
Il Coordinamento, come primo Atto, si rivolge alla Sua attenzione e al Suo interessamento al fine di accelerare i tempi di emanazione del Testo Unico per la Sicurezza nel Lavoro, strumento normativo indispensabile al mondo delle attività lavorative tutto.
Con osservanza
RLS Università degli Studi di Perugia
Sede Referente del Coordinamento Nazionale RLS
Università ed Enti di Ricerca

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DOCUMENTO APPROVATO AL II° CONVEGNO NAZIONALE R.L.S. UNIVERSITA' ED ENTI DI RICERCA TORINO 22-24 ottobre 2002

Torino, 23 Ottobre 2002

Oggetto:II° Convegno Nazionale RLS Università ed Enti di Ricerca.
In occasione del II° Convegno Nazionale RLS Università ed Enti di Ricerca sono emerse le seguenti richieste:
la sicurezza è da considerare elemento fondamentale della contrattazione collettiva. Si ritiene indispensabile inserire un capitolo ad essa dedicato a qualsiasi livello di contrattazione. Va prevista quindi: la partecipazione di una delegazione R.L.S. in sede nazionale in fase di preparazione al contratto di comparto e degli accordi correlati relativi alla sicurezza (tale delegazione può essere indicata dal Co.N.U.E.R.-RLS) una simile forma di partecipazione attiva a livello della contrattazione decentrata.
Si propone in aggiunta la stesura di un modello generale di regolamento per la piena ed omogenea applicazione del mandato RLS, nelle diverse realtà locali. Tale regolamento dovrà indicare quelle che sono state identificate come le più urgenti necessità per gli RLS già emerse nel documento finale del primo Congresso nazionale (Perugia, ottobre 2001);
* Tempo
* Mezzi
* Strumenti
* Formazione
Tale modello andrà concordato con i diversi RLS dei vari Atenei Nazionali entro 15 gg. proponendolo anche alla attenzione delle varie OO.SS. a livello nazionale per le più adeguate ricadute nelle varie sedi.
Si propone la creazione di un Osservatorio Nazionale sulla sicurezza per ovviare alla dimostrata carenza di dati relativi allo stato di salute dei dipendenti universitari oltre alla istitruzione di un elenco nazionale dei vari addetti alla sicurezza per ovviare alle carenze di riferimento e coordinamento.

Assemblea RLS del 22-10-2002

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A tutte le OO.SS.
Loro Sedi

Perugia, 12 dicembre 2004
Oggetto: "Osservazioni su Testo Unico sulla Sicurezza".

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella seduta del 18 novembre 2004, lo schema di decreto legislativo che opera il riassetto della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro, in attuazione della delega attribuita al Governo dalla legge n. 229 del 2003, che ne prevede "il riordino, il coordinamento, l'armonizzazione e la semplificazione nel quadro del dettato comunitario e delle Convenzioni internazionali in materia".
Il Co.N.U.E.R.-R.L.S. sente il dovere di esprimere in proposito le proprie considerazioni a tutte le parti sociali, che già precedentemente hanno manifestato la propria attenzione e sensibilità in materia, da ultimo in occasione del rinnovo del C.C.N.L. 2002-2005 del comparto Università.
Si allega pertanto il documento elaborato dal Co.N.U.E.R.-R.L.S. certi che possa contribuire alla discussione ed alle indispensabili modifiche da apportare all'ultima stesura del "Testo Unico sulla Sicurezza".

Ringraziando per l'attenzione concessa alla presente
Cordiali saluti

Lanfranco Barberini
Danilo Chiocchini
Anselmo Cirimbilli
Romeo Pippi


Osservazioni sul "Testo Unico sulla Sicurezza"

L'accorpamento di tutte le normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro indirizzato ad una migliore e più immediata applicazione, anche se faticoso, non solo era auspicabile, ma estremamente necessario. L'esame però del testo di questa proposta di D.Lgs non ha fornito la risposta ai problemi, anzi, quello che doveva essere l'opera di riordino e armonizzazione ha portato ad una incredibile ed inaccettabile riduzione di garanzie previste per la tutela dei lavoratori.
Nel nostro paese sono ancora tanti, troppi, i soggetti presenti in quasi tutte le realtà lavorative che considerano la sicurezza sul lavoro un optional inutile e costoso anche se il legislatore fin dalla stesura della Costituzione si è adoperato per tentare di invertire questa tendenza.
L'Italia non è che mancasse di buone normative in materia di sicurezza, ma l'introduzione del D.Lgs. 626 del 1994, recependo una serie di direttive europee, ha segnato un punto di svolta, perché la maggiore attenzione e possibilità di controlli, anche da parte del lavoratore attraverso la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) istituita da tale decreto, introduce il concetto fondamentale che la compartecipazione di tutti i soggetti è elemento imprescindibile nella catena della gestione della sicurezza.
L'applicazione di tale Decreto ha portato negli anni buoni risultati nella prevenzione e la diminuzione del numero di incidenti sul lavoro, restano però alcuni settori dove purtroppo resiste uno zoccolo duro di infortuni e questa riduzione non si è verificata, in particolare l'agricoltura, l'edilizia e l'artigianato.
Abbastanza evidenti sono i motivi di questa elevata incidentalità: in questi settori operano principalmente piccole imprese e spesso con l'impiego di lavoratori stagionali o con contratti, quando ci sono, principalmente precari, che sfuggendo agli obblighi imposti dal D.Lgs.626, sono sottoposti a un minor controllo e purtroppo a una minore tutela sindacale.
L'opera svolta assolutamente non condivisibile con la stesura di questo T.U. si manifesta già all'Art.4 con l'esclusione dei lavoratori precari dal computo dei lavoratori per i quali il decreto fa discendere particolari obblighi e l'innalzamento da 30 a 50 addetti per le aziende artigiane e industriali al di sotto del quale il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti del servizio prevenzione e protezione.
Bastano già queste due semplici indicazioni a farci capire come si finisca per avvicinare ai settori suindicati come ad alto rischio, la maggior parte delle imprese italiane.
Nell'Art.6 riguardante le Misure generali di tutela al comma b) si è inserita un'integrazione rispetto allo stesso comma dell'Art.3 del D.Lgs.626 ed è importante confrontare le due versioni:
- 626: eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove ciò non è possibile, loro riduzione al minimo;
- T.U.: eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico mediante misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili nei diversi settori e nelle differenti lavorazioni in quanto generalmente utilizzate;
In quanto generalmente utilizzate: questa frase è la negazione di tutti gli aspetti positivi e innovativi che venivano introdotti con il D.Lgs.626 e cioè l'assunto che la sicurezza sul lavoro non può essere una cosa statica, ma che deve adeguarsi flessibilmente e dinamicamente al progredire delle conoscenze. Se si viene a conoscenza che il benzene è cancerogeno dobbiamo forse aspettare il formale riconoscimento internazionale per eliminare questo prodotto dalla lavorazione?
Chiaramente, nell'ottica che abbiamo fin qui individuato nel T.U., ai RLS si limitano i diritti e gli interventi:
1.limitandone l'accesso ai luoghi di lavoro;
2.non fornendogli più copia del documento contenente la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione (N.B. per salvaguardare il "segreto industriale"!!);
3.non potendo più avere accesso al registro degli infortuni.
Forse gli estensori del testo sono a conoscenza di qualche "dossier" giudiziario ai più sconosciuto da cui si evince:
a) che la categoria degli RLS ha una particolare tendenza a delinquere vendendo sottobanco segreti industriali (è l'unica figura a cui è rivolta la frase dell'Art.26 comma 3 Il rappresentante per la sicurezza è tenuto al rispetto del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento di valutazione dei rischi);
b) nonché la categoria dei RLS preda del più totale dispregio nei confronti di qualsivoglia divieto imposto dalla privacy sulla tutela dei dati sensibili, quali quelli della salute, spifferano a tutto il mondo le malattie di cui soffrono i colleghi di lavoro.
Tale regresso nei diritti dà come risultato che il lavoratore, nella sua beata ignoranza deve rimanere, e in aggiunta alle "perle" precedenti senza neppure sapere chi è il responsabile del servizio prevenzione e protezione o chi sia il medico competente che deve controllare la sua salute.
Parlare di "sanzioni" già presuppone il fallimento della filosofia della prevenzione che sta alla radice del D.Lgs. 626/94 ma è purtroppo necessario avere comunque un deterrente.
Anche in questa parte il T.U. è un altro bel passo indietro, perché la riduzione a norme di buona tecnica e buona prassi di leggi che imponevano prescrizioni sanzionate penalmente, permetterà tranquillamente di ignorarle fino all'eventuale visita di un ispettore che ne disponga l'applicazione (purché non vi siano oneri aggiuntivi per la finanza pubblica), ma sempre con la possibilità di ricorrere entro 30 giorni.
La sicurezza sul lavoro torna dunque ad essere vista come un optional inutile e costoso.
Che questo intendimento fosse presente nella gran parte degli imprenditori meno illuminati era chiaro già da tempo, ma che l'operazione venga portata a compimento da un Governo che poi ne dovrà pagare gli altissimi costi sociali è veramente incredibile.

Co.N.U.E.R.-R.L.S.
Coordinamento Nazionale RLS Università e Ricerca 

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A tutte le OO.SS.
Loro Sedi

Perugia, 29 luglio 2004
Oggetto: "Artt. 21 e 22 del CCNL".

L'inserimento degli Artt.21 e 22 nella preintesa del rinnovo contrattuale vede finalmente riconosciuta l'importanza del ruolo che gli RLS rivestono all'interno del sistema sicurezza negli atenei italiani ed è con gratitudine che ci rivolgiamo alle OO.SS. per aver dimostrato la giusta sensibilità e la volontà di ovviare a quanto non previsto nei precedenti accordi.
Ci sembra un segnale importante e un punto fermo avere individuato degli specifici articoli nel CCNL, riguardanti la tutela dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro, anche alla luce del fatto che da  più di un anno viene messo in discussione l'accordo quadro del 1996 e che, per il nostro comparto, le specifiche direttive sono affidate principalmente al D.M. 363/98.
Segnaliamo però che, come evidenziato nei due convegni nazionali RLS, il comma 1 dell'art. 21 dovrebbe essere, in sede di stesura definitiva del CCNL, così modificato:

"ART. 21 - IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, in tutte le unità istituzioni del comparto, come previsto dall'Art. 7 comma 1 del D.M. 363/98 è individuato fra tutto il personale di ruolo (docente, ricercatore, tecnico e amministrativo) purché non rivesta carattere di datore di lavoro, ed è eletto o designato secondo le modalità fissate dai regolamenti in sede di contrattazione decentrata."

E' convinzione del CoNUER-RLS, e quanto verificatosi finora in alcuni atenei ne è testimonianza ed esempio, che è necessario il coinvolgimento di tutte le componenti (docente, ricercatore, tecnico-amministrativo) per realizzare una unità di intenti in cui la sicurezza diventi elemento aggregante degli interessi generali, al di sopra di qualsivoglia considerazione corporativa o di bandiera, con un effettivo ritorno in termini di sicurezza nell'ambiente di lavoro
Nell'ottica delle modifiche suggerite all'Art.21, il CoNUER-RLS ha già individuato la necessità di procedere alla stesura di un modello generale unico di Regolamento per la piena ed omogenea applicazione nazionale del mandato R.L.S. nelle Università (che sarà l'oggetto del prossimo Convegno Nazionale degli R.L.S. del nostro comparto). Lo scopo è quello di evitare che la debolezza contrattuale, che si verifica in alcune sedi, contribuisca ad aggravare situazioni già carenti e quindi a portare ulteriore disparità in un campo in cui poco vi è da contrattare e molto da intervenire. 
Non possiamo certamente tralasciare di ricordare quanto sia importante la collaborazione tra le OO.SS. e gli RLS, che non hanno certamente vita facile nello svolgimento dei loro compiti, Vi ringraziamo ancora per l'impegno profuso a tale riguardo e, nell'attendere fiduciosi la variazione sull'Art. 21 qui suggerita, vi salutiamo cordialmente.

Co.N.U.E.R.-R.L.S.
Coordinamento Nazionale RLS Università e Ricerca 

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IL MESSAGGERO MARTEDI 10 DICEMBRE 2002

messaggero 10/12/2002

Perugia, 3 dicembre 2002

Al Ministro per gli Affari Esteri
On.le Franco Frattini

Onorevole Ministro,
dall'Incontro Dibattito sul Tema: "La risposta organizzativa dell'Università e della Ricerca alle minacce del Bioterrorismo" organizzato dal Coordinamento Nazionale degli RLS delle Università e degli Enti di Ricerca (Co.N.U.E.R. RLS), tenutosi a Perugia il 6 maggio 2002 e che ha visto la Sua autorevole partecipazione sono emerse alcune considerazioni che riteniamo opportuno portare alla Sua attenzione.
Fra le possibili minacce di attentato bioterroristico si è parlato di gas, composti chimici con effetti tossici, atomiche sporche e microrganismi patogeni. Se pur con interventi differenziati, nel caso di un'azione criminosa, con una corretta organizzazione si potrebbe limitarne la portata e il numero di vittime.
I relatori presenti all'incontro dibattito hanno evidenziato l'alta specializzazione e professionalità raggiunta da Esercito, Vigili del Fuoco, Sanità e altri Enti, ma hanno anche riconosciuto la necessità di vedere favorito un maggiore, più rapido e omogeneo interscambio fra tutti i soggetti chiamati ad intervenire in caso di emergenza, auspicando un rapporto sempre più stretto e collaborativo con il mondo accademico.
Ad esempio, nel caso di un'azione criminosa che utilizzi virus o batteri, dato il particolare meccanismo di azione e contagio, lo sviluppo sul territorio di una rete regionale di rilevazione diffusa, che permetta di evidenziare in tempi rapidi eventuali patologie o morti sospette, la loro segnalazione e successiva disamina in laboratori specializzati sarebbero utili ad affrontare nei giusti tempi l'inizio del fenomeno e la successiva individuazione di azioni utili a contrastarne gli effetti.
Questa organizzazione potrebbe essere realizzata impartendo le giuste disposizioni a quegli enti già presenti in maniera diffusa sul territorio, Medici di base, ASL, Prefetture, Protezione Civile, che, una volta raccolte le segnalazioni sospette, potrebbero servirsi delle Università a cui affidare una indispensabile funzione di raccordo. Gli Atenei, anche loro diffusi e presenti in tutto il territorio nazionale, possedendo laboratori e strutture ad alta specializzazione per le necessarie analisi e la successiva elaborazione ed individuazione delle contromisure da adottare, potranno comunicarle ai soggetti deputati al primo e più rapido intervento con adeguate azioni sul campo, utili affinchè gli effetti non si propaghino fino a non poter essere più controllati.
E' altresì auspicabile che, oltre a progettare la fase preventiva di rapido intervento, al mondo Accademico venga affidato il compito di traghettare il necessario cambiamento di mentalità e approccio a una nuova seppur tremenda realtà che vede coinvolta l'intera società civile.
La logica conseguenza sarà chiedere collaborazione a tutti, nessuno escluso, a partire da chi progetterà edifici e strutture che potrebbero essere obiettivi sensibili al bioterrorismo.
Con osservanza
Co.N.U.E.R.-R.L.S.
Coordinamento Nazionale RLS Università e Ricerca 

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Perugia, 20 giugno 2006
Prot. 33u/06
Al Ministro dell'Istruzione
On. Giuseppe Fioroni
Viale Trastevere, 76/a
00153 ROMA

Sig. Ministro,
l'Università degli Studi di Perugia è sede referente del Coordinamento Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle Università e degli Enti di Ricerca (Co.N.U.E.R. RLS) il cui scopo è la promozione, la diffusione e la crescita della cultura della sicurezza sul lavoro. Il raggiungimento di tale finalità si configura come un vero e proprio obiettivo strategico che le Università e gli Enti di ricerca sono chiamati a perseguire al pari della qualità delle prestazioni didattiche e scientifiche.
L'impegno del Co.N.U.E.R. RLS in questa direzione è iniziato nel 2001 con l'organizzazione della prima sessione della "Scuola di sicurezza sul lavoro" dal titolo: "R.L.S. quale ruolo? propositivo, interlocutorio, partecipativo" e del I Convegno Nazionale RLS; è proseguito nel 2002 con l'organizzazione a Perugia della seconda sessione della Scuola dal titolo: "La risposta organizzativa dell'Università e della Ricerca alle minacce del bioterrorismo" e la collaborazione nello stesso anno al II Convegno Nazionale RLS "Il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza negli Enti Pubblici" svoltosi presso l'Università di Torino.
Il Co.N.U.E.R. RLS ha rinnovato l'impegno  della Scuola organizzando a Perugia il 25-26 Maggio u.s. la terza sessione dal titolo: "Armonizzazione della legislazione vigente in tema di sicurezza sul lavoro"  nell'ambito del III Convegno Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Università ed Enti di Ricerca.
L'evento, a cui è stato concesso l'alto patronato del Presidente della Repubblica e per il quale è stato richiesto l'accreditamento E.C.M. era aperto a tutti gli Enti pubblici, alla Sanità ed alle componenti sociali che, a vario titolo, si confrontano con problematiche così importanti e delicate.
I lavori del Convegno hanno confermato ancora una volta l'importanza che riveste la formazione per la crescita della cultura della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro (SSL).
L'impegno formativo fino ad oggi profuso è rivolto normalmente a persone già adulte che, ricevono sì una formazione specifica diretta alla propria attività, ma non sufficiente all'ambito traguardo formativo che veda degli obblighi normativi trasformati in abitudini connaturate.
Da quanto è emerso dai dati resi noti dall'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro le lesioni riportate, a causa di un infortunio sul lavoro, fra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono superiori del 50% rispetto a qualsiasi altra fascia di età di lavoratori. Ogni anno migliaia di giovani in Europa sono vittime di infortuni sul lavoro, di malattie professionali e alcuni perdono la vita, in qualche caso addirittura il primo giorno di lavoro.
Il Co.N.U.E.R. RLS condividendo in pieno la strategia della Commissione europea per la salute e la sicurezza, la quale raccomanda che "l'educazione sia integrata nei programmi scolastici, sia sotto forma di sensibilizzazione (sul modello di quanto avviene in taluni paesi in materia di sicurezza stradale), sia come una materia integrante nei percorsi di studio professionali", chiede un Suo interessamento affinché venga avviato un progetto formativo volto ad integrare la SSL nel sistema educativo, a partire dai primi anni di Scuola fino all'Università. Sarà questa la "chiave di volta" dello sviluppo della cultura della prevenzione, che insegni a partire sin da bambini fino ad arrivare adulti a vivere e poi a lavorare in un ambiente sicuro. Inoltre avendo ormai noi maturato, come RLS, una coscienza ed una conoscenza in ambito di SSL ormai pluriennali nel variegato ambiente di lavoro caratteristico delle Università e degli Enti di Ricerca ci rendiamo disponibili per qualsiasi iniziativa di interscambio di esperienze tra Scuola e Università nelle forme e nei modi che Lei dovesse ritenere utili e opportune.
Con la speranza che Lei On.le Ministro all'inizio di una nuova Legislatura consideri la possibilità di valutare la realizzazione di tale progetto porgiamo distinti saluti.
Con osservanza

Coordinamento Nazionale Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
Lanfranco Barberini
Danilo Chiocchini
Anselmo Cirimbilli
Romeo Pippi
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Perugia, 22 gennaio 2008
Prot.08U/2008
A tutte le OO.SS.
Loro Sedi

Oggetto : "Tema della sicurezza nell'ambiente di lavoro nella piattaforma contrattuale comparto Università 2006-2009".

L'inserimento degli Artt.21 e 22 nel CCNL 2002-2005 ha visto finalmente riconosciuta l'importanza del ruolo che gli RLS rivestono all'interno del sistema sicurezza negli atenei e nel mondo della ricerca italiani ed ha inoltre previsto l'istituzione dell'Osservatorio Nazionale Paritetico per la Sicurezza di comparto. Per il risultato raggiunto ringraziamo nuovamente, a nome di tutti gli RLS delle Università e Ricerca, le OO.SS. per il loro impegno.
In questa nuova piattaforma contrattuale riteniamo, però, che passi successivi siano necessari per rendere più incisivi ed efficaci questi istituti contrattuali.
Riteniamo particolarmente rilevante, in riferimento all'art.21 ed in linea con le osservazioni delle OO.SS. al nuovo Testo Unico, la necessità di dedicare la giusta attenzione alla formazione continua degli RLS che deve abbandonare modalità nozionistiche a favore di un approccio professionalizzante e con relativa valutazione di efficacia.
Rispetto all'articolo 22 l'attenzione va posta nel rendere effettivamente operativo l'Osservatorio Nazionale Paritetico per la Sicurezza. Superato il primo periodo in cui il Gruppo di lavoro istituito dalla CRUI ha provveduto a stendere "L'indagine sullo stato di applicazione delle normative in materia di sicurezza nelle Università italiane", che costituisce la necessaria premessa all'attivazione dell'Osservatorio e all'inizio dei suoi lavori, sarebbe ora importante inserire contrattualmente le modalità e tempi di funzionamento per produrre rapidamente i primi auspicati risultati.
Sulla base di queste considerazioni proponiamo l'inserimento delle seguenti aggiunte ad integrazione degli Artt. 21 e 22 nella nuova piattaforma contrattuale 2006-2009:

ART. 21 – IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
1. OMISSIS
2. OMISSIS
a) OMISSIS;
b) Laddove il D.lgs.626/94 preveda l'obbligo da parte del Datore di Lavoro di consultare il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, la consultazione si dovrà svolgere in modo da garantire la sua effettività e tempestività. Il Datore di Lavoro consulta il Rappresentante dei lavoratori su tutti quegli eventi per i quali la disciplina legislativa prevede un intervento consultivo del Rappresentante medesimo; in occasione della consultazione questi ha facoltà
di formulare proposte e opinioni sulle tematiche oggetto di consultazione. La consultazione deve essere verbalizzata e nel verbale, depositato agli atti, devono essere riportate le osservazioni e le proposte del Rappresentante. Inoltre lo stesso è consultato sulla designazione del Responsabile e degli Addetti del Servizio di Prevenzione, sul piano di
valutazione dei rischi, sulla programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell'Istituzione. E' altresì consultato in merito all'organizzazione della formazione di cui all'art.22, comma 5 del D.lgs.626/94.
(AGGIUNGERE IL SEGUENTE)
Le Amministrazioni intrattengono rapporti stabili con i RLS convocando incontri periodici anche al di fuori di quanto prescritto dall'art.11 del D.lgs.626/94.
c) OMISSIS;
d) OMISSIS;
e) il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto alla formazione specifica prevista all'art.19, comma 1, lett.G) del D.lgs.n.626 citato. Tale formazione deve prevedere un programma base di almeno 32 ore, come previsto dal D.lgs.626/94 e dal Decreto Ministro del Lavoro del 16/1/1997.
(SOSTITUIRE CON IL SEGUENTE)

Le Amministrazioni, nell'ottica della formazione continua dei RLS, favoriscono la partecipazione degli stessi a progetti formativi relativi a percorsi di aggiornamento (Convegni, Seminari, Corsi professionalizzanti ecc.) anche attraverso l'istituzione di un fondo dedicato. Particolare attenzione nella formazione va posta sui temi:
• definizione e individuazione dei fattori di rischio;
• valutazione dei rischi;
• individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;
• apprendimento e diffusione della cultura della sicurezza;
• elementi motivazionali e di autocoscienza del ruolo del RLS.

Per i RLS di nuova nomina la formazione dovrà svolgersi nel rispetto dei seguenti contenuti minimi:
a)principi giuridici comunitari, costituzionali e civilistici;
b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
d)definizione e individuazione dei fattori di rischio;
e) valutazione dei rischi;
f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;
g) aspetti normativi dell'attività di rappresentanza dei lavoratori;
h) metodologie e tecniche della comunicazione e del lavoro di gruppo.
Il monte ore del Corso non dovrà risultare inferiore a 32 ore.

Per gli RLS con esperienza pregressa è necessario, ed inderogabile, sviluppare percorsi formativi che superino la logica della formazione in aula tradizionale, implementando esperienze di consulenza-azione che permettano un'effettiva ricaduta operativa nei contesti lavorativi di provenienza. La promozione di interventi di simulazione e consulenza personalizzata sembra infatti garantire l'acquisizione di abilità operative trasversali (risoluzione di problemi, negoziazione, persuasione, comunicazione d'emergenza, etc.) difficilmente ottenibili nei percorsi formativi classici.
Il monte ore del Corso non dovrà risultare inferiore a 25 ore.
3. OMISSIS

ART. 22 – OSSERVATORIO NAZIONALE PARITETICO DELLA SICUREZZA
1. OMISSIS
2. L'Osservatorio Nazionale Paritetico si riunisce almeno due volte all'anno per esplicare l'attività di raccordo con i soggetti istituzionali a livello nazionale operanti in materia di salute e sicurezza, fra i quali rientrano a pieno titolo il Coordinamento Nazionale dei Servizi di Prevenzione e Protezione - Università e Ricerca CNSPP- Università e Ricerca e il Coordinamento Nazionale Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza - Università ed Enti di Ricerca Co.N.U.E.R.-R.L.S.

E' altresì auspicabile riservare maggiore attenzione nei confronti di persone disabili, istituendo e formando adeguatamente una nuova figura che collabori con gli Addetti: il "Tutor per persone disabili in situazioni di emergenza".
Abbiamo vissuto personalmente, nella nostra terra, diverse esperienze drammatiche legate purtroppo a fenomeni naturali come i terremoti e le nostra richiesta è frutto di riflessioni legate ad esperienze concrete che hanno fatto nascere in noi forti preoccupazioni riguardo la tutela di queste persone in casi di emergenza.
Strutture universitarie che a volte insistono su edifici di alto valore storico-monumentale, implicano generalmente difficoltà nel trovare soluzioni adeguate per ottenere piani di emergenza efficaci e rapide evacuazioni degli edifici, maggiore attenzione va quindi prestata per aiutare chi non è in grado di affrontare in totale autonomia le situazioni di pericolo.
Nel riconfermare quanto sia importante la collaborazione tra le OO.SS. e gli RLS, che non hanno certamente vita facile nello svolgimento dei loro compiti, Vi ringraziamo ancora per l'impegno profuso a tale riguardo e, nell'attendere fiduciosi le integrazioni suggerite nella nuova piattaforma contrattuale, vi salutiamo cordialmente.

Coordinamento Nazionale Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Università ed Enti di Ricerca Sede Referente: R.L.S. Ateneo di Perugia

Lanfranco Barberini
Danilo Chiocchini
Anselmo Cirimbilli
Romeo Pippi

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